“Anche se siamo dei duri, i traumi lasciano sempre delle cicatrici, ci seguono anche a casa e cambiano la nostra vita. I traumi incasinano tutti, ma forse è proprio questo il punto: il dolore, la paura, le stronzate, forse subire questo ci permette di andare avanti di superare ogni cosa, forse tutti dobbiamo incasinarci un po’ prima di poter migliorare.”
Alex Karev, in Grey’s Anatomy
Traumi, le cicatrici invisibili che si intrecciano nella nostra vita!
Quando parliamo di eventi traumatici ci riferiamo ad eventi improvvisi, imprevedibili e incontrollabili che ci hanno segnato, turbato, scosso. Sono quegli eventi difficili da elaborare, in cui risulta emotivamente pesante anche pensarli, possono essere situazioni che ci hanno coinvolto in prima persona o che hanno coinvolto persone a noi care.
Il Trauma (DSM 5) è l’esposizione a morte reale o minaccia di morte, grave lesione, oppure violenza sessuale in uno o più dei seguenti modi:
-Fare esperienza diretta dell’evento traumatico;
-Assistere direttamente ad un evento traumatico accaduto ad altri;
-Venire a conoscenza di un evento traumatico accaduto a un membro della famiglia oppure ad un amico stretto.
-Fare esperienza di una ripetuta o estrema esposizione a dettagli crudi dell’evento traumatico.
Nelle persone gravemente traumatizzate, le reazioni di allarme tendono a cronicizzarsi e a riattivarsi di fronte a situazioni della vita quotidiane e quel trauma vissuto diventa un “marchio” che le accompagna. Dopo l’evento traumatico vi è un periodo di disagio in cui si sperimenta incredulità per l’accaduto, ansia, insonnia e irrequietezza. Queste reazioni solitamente tendono a scemare fino a sparire in quanto, la nostra mente è in grado di elaborare il vissuto traumatico. A volte, questa “normale elaborazione” non avviene e la sintomatologia post-traumatica persiste nel tempo. L’organismo resta in uno stato di iperattivazione e allarme, il ricordo dell’evento spiacevole rimane nella memoria e ai ricordi segue un grande malessere interiore. La risposta all’esperienza traumatica è, prima di tutto, emotivo-corporea. Nel caso di un trauma psicologico irrisolto si crea nel cervello un blocco neurobiologico, che impedisce l’elaborazione delle emozioni e delle sensazioni corporee le quali, permanendo nel cervello oltre la conclusione dell’esperienza, sono pronte a riattivarsi in situazioni simili a quella traumatica. Ad esempio: una persona che ha assistito ad un terremoto potrebbe essere spaventata, terrorizzata e attivarsi, ogni volta che sente qualche suono intenso che in qualche modo ricorda l’esperienza traumatica.
Come elaborare un trauma?
Quando una situazione traumatica non viene elaborata, il malessere diventa costante e può avere ripercussioni sulla vita della persona, dunque è opportuno rivolgersi ad un esperto e intraprendere un percorso psicoterapeutico che faciliti l’elaborazione del trauma fino alla scomparsa dei sintomi d’ansia. Per l’elaborazione del trauma si è rivelato particolarmente utile l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), tecnica specifica che si è dimostrata efficace per elaborare il trauma psicologico in tempi brevi e impedire che questo determini conseguenze psicologiche. La tecnica viene utilizzata da psicoterapeuti adeguatamente formati per far elaborare il trauma psicologico e ridurre la sofferenza legata al ricordo traumatico.
Dott.ssa Desirè Roberto
Specializzata in I e II livello nella tecnica EMDR.
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