L’ansia è sempre un problema?
No. L’ansia è una reazione normale e innata di fronteggiamento di fronte a situazioni di pericolo, stressanti o incerte. Quando vi è una situazione minacciosa, il nostro cervello si attiva affinchè il corpo reagisca al pericolo, un complesso meccanismo chiamato “attacco o fuga”, che mette in moto il nostro corpo e lo induce ad attivarsi. Quando i nostri antenati si sono trovati di fronte ad animali feroci, la paura e la conseguente attivazione fisica, ha permesso la loro sopravvivenza, potevano scegliere di attaccare o fuggire davanti al pericolo. Se i nostri antenati non avessero avuto paura, né ansia (e dunque non avessero adottato strategie per affrontare i pericoli), non saremmo mai nati.
Quando l’ansia diventa un problema?
Un carico eccessivo di ansia interferisce in molti aspetti della vita del bambino (e dell’adulto): dalla capacità di concentrarsi (inficiando sul rendimento scolastico), alla capacità di fare nuove amicizie e di vivere in armonia nel quotidiano.
I disturbi d’ansia sono caratterizzati da sentimenti pervasivi di preoccupazione o ansia, con evidenti sintomi fisici e comportamentali difficili da controllare, che causano difficoltà nell’adattamento sociale e che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno sei mesi.
I livelli di ansia e di paura sono sproporzionatamente elevati rispetto agli stimoli ambientali.
Come si manifesta l’ansia nei bambini?
L’ansia non è sempre evidente e palese, spesso, soprattutto nei bambini, è velata o mascherata. Gli adulti non sempre si accorgono che il comportamento del bambino è un comportamento ansioso. Accade frequentemente, ad esempio, che un genitore porti il bambino in terapia per altri problemi e, scopre che in realtà, il bambino ha un disturbo d’ansia.
L’ansia non si manifesta sempre allo stesso modo, alcuni bambini sono ansiosi di tanto in tanto, altri sempre e altri ancora non sanno di esserlo.
Perché si diventa ansiosi?
La letteratura scientifica concorda che i fattori in grado di determinare l’insorgenza e il mantenimento dei disturbi d’ansia in età evolutiva sono tre:
–i fattori genetici;
–il temperamento del bambino;
-i fattori ambientali, i quali comprendono lo stile educativo genitoriale ed eventualmente l’ansia del genitore.
L’ansia si manifesta spesso attraverso il corpo, il bambino lamenta disturbi somatici di vario genere o riferisce di essere preoccupato per una determinata prestazione.
Quando l’ansia non è manifesta, quali comportamenti del bambino, potrebbero indurci a riflettere?
Ecco alcuni esempi che ci indicano che siamo di fronte ad ansia mascherata.
Tutti gli esempi citati, potrebbero far presagire un disturbo d’ansia o in generale, che c’è qualche turbamento emotivo nel bambino. Naturalmente ogni situazione va adeguatamente approfondita da uno specialista del settore il quale, attraverso un’indagine approfondita, vi darà risposte e vi indirizzerà sul percorso da seguire.
Quando parliamo di bambini, è importante che la famiglia sia parte integrante del percorso. I genitori sono un elemento essenziale del trattamento, verranno insegnate strategie e l’intero nucleo familiare sarà impegnato nel far fronte al problema manifestato dal bambino.
Il mio consiglio è di rivolgervi sempre agli esperti nel campo evolutivo, perché un problema preso tempestivamente può essere risolto velocemente, prima che si cronicizzi e il lavoro per ristabilire l’equilibrio diventerà più lungo e complesso.
Se l’articolo è stato di tuo gradimento e lo ritieni utile, condividi 😊
Per qualsiasi informazione potete scrivermi a psichedr@gmail.com
Dott.ssa Desirè Roberto