Cari lettori, condivido con voi uno studio pubblicato dall’Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) il quale mostra la tossicità dell’acrilammide.
Cos’è l’acrilammide?
E’ un composto chimico che si forma solitamente nei cibi amidacei (cibi ricchi di amido) quando vengono cotti al forno, fritti o arrostiti ad alte temperature (120-150°C).
Quando zuccheri e aminoacidi naturalmente presenti nei cibi amidacei vengono scaldati, si combinano dando luogo a sostanze che conferiscono nuovi sapori e aromi. Ciò provoca anche l’imbrunimento del cibo e produce acrilammide.
Test di laboratorio hanno mostrato che l’acrilammide presente nella dieta provoca il cancro negli animali ma gli scienziati ritengono che questo può interessare anche l’uomo.
Dov’è presente l’acrilammide?
Cosa fare?
Eliminare gli alimenti amidacei cotti dalle nostre tavole è impossibile ma possiamo cercare di ridurne la quantità attraverso una cottura più attenta: per gli alimenti fritti attenersi ai tempi e modalità di cottura consigliati (mangiare cibi appena dorati e non bruciacchiati), non aspettare che il pane tostato diventi bruno ma che sia dorato e non conservare le patate in frigo (aumentano gli zuccheri e anche acrilammide durante la cottura) si consiglia di tenerle in un luogo asciutto a riparo dalla luce.
Dott.ssa Desirè Roberto